Tag: cultura

Pillole dal Trento Film Festival 2022

Per riuscire a distinguersi da quel magma ribollente di programmazioni, rassegne e titoli che sono i festival cinematografici di tutto il mondo, le realtà più modeste e indipendenti scelgono spesso di emergere attraverso una specificità particolare, che sia a livello produttivo, tematico o di direzione artistica. Pensiamo ad esempio a iniziative come Corto e Fieno, dedicato a cortometraggi a tema

“La nave sepolta” e la possibilità di sopravvivere al tempo

Basato sulla vera storia degli scavi di Sutton Hoo e sull’omonimo libro di John Preston, La Nave Sepolta (disponibile su Netflix) è un film crepuscolare, lento e introspettivo, che si concretizza in un racconto corale incentrato sulla memoria che resta dopo la morte o quanto meno sulla sopravvivenza della vita oltre certi limiti del tempo e della storia. Al centro

Cosa dirà la gente?

Una delle questione centrali nel mondo contemporaneo è il fenomeno dell’emigrazione. E se il confronto tra culture diverse è complesso sia per chi accoglie sia per chi lascia il proprio Paese, chissà come dev’essere per la “seconda generazione”; coloro che, nati e cresciuti in una nazione differente da quella della propria famiglia di origine, si trovano divisi tra due mondi

Movie Tips: Le meraviglie

Le spighe di grano accartocciate al sole e i prati brulli della campagna della Tuscia fanno da cornice a un grande casolare isolato, abitato da una famiglia sui generis: Wolfgang (Sam Louwyck), un papà burbero e indaffarato, e sua moglie Angelica (Alba Rohrwacher) lavorano indefessamente per mantenere le loro quattro figlie. Gelsomina (Maria Alexandra Lungu), di tredici anni, è la

“Chiamami col tuo nome” e i fremiti del desiderio

Guadagnino prende le mosse dall’omonimo romanzo di André Aciman e il successivo adattamento cinematografico di James Ivory ma sceglie di abbandonare la riviera ligure per spostarsi nella bassa bergamasca attorno a Crema, sverginando sullo schermo un territorio dall’irresistibile e indomito fascino. È qui che, come De Sica con Il giardino dei finzi contini, Guadagnino e il direttore della fotografia Sayombhu

Pillole dal Trento Film Festival 2022

Per riuscire a distinguersi da quel magma ribollente di programmazioni, rassegne e titoli che sono i festival cinematografici di tutto il mondo, le realtà più modeste e indipendenti scelgono spesso di emergere attraverso una specificità particolare, che sia a livello produttivo, tematico o di direzione artistica. Pensiamo ad esempio a iniziative come Corto e Fieno, dedicato a cortometraggi a tema

“La nave sepolta” e la possibilità di sopravvivere al tempo

Basato sulla vera storia degli scavi di Sutton Hoo e sull’omonimo libro di John Preston, La Nave Sepolta (disponibile su Netflix) è un film crepuscolare, lento e introspettivo, che si concretizza in un racconto corale incentrato sulla memoria che resta dopo la morte o quanto meno sulla sopravvivenza della vita oltre certi limiti del tempo e della storia. Al centro

Cosa dirà la gente?

Una delle questione centrali nel mondo contemporaneo è il fenomeno dell’emigrazione. E se il confronto tra culture diverse è complesso sia per chi accoglie sia per chi lascia il proprio Paese, chissà come dev’essere per la “seconda generazione”; coloro che, nati e cresciuti in una nazione differente da quella della propria famiglia di origine, si trovano divisi tra due mondi

Movie Tips: Le meraviglie

Le spighe di grano accartocciate al sole e i prati brulli della campagna della Tuscia fanno da cornice a un grande casolare isolato, abitato da una famiglia sui generis: Wolfgang (Sam Louwyck), un papà burbero e indaffarato, e sua moglie Angelica (Alba Rohrwacher) lavorano indefessamente per mantenere le loro quattro figlie. Gelsomina (Maria Alexandra Lungu), di tredici anni, è la

“Chiamami col tuo nome” e i fremiti del desiderio

Guadagnino prende le mosse dall’omonimo romanzo di André Aciman e il successivo adattamento cinematografico di James Ivory ma sceglie di abbandonare la riviera ligure per spostarsi nella bassa bergamasca attorno a Crema, sverginando sullo schermo un territorio dall’irresistibile e indomito fascino. È qui che, come De Sica con Il giardino dei finzi contini, Guadagnino e il direttore della fotografia Sayombhu